giovedì, Ottobre 10, 2024
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Aperta fino al 7 novembre l’esposizione ospitata al centro di accoglienza

Sono in mostra gli ultimi tre secoli di storia con documenti curiosi e

È stata inaugurata nella sede dell’associazione La nostra casa la mostra «Peschiera di carta, 1699 – 1999», raccolta di stampe, editti, pubblicazioni e fotografie originali che ripercorrono tre secoli di storia del paese. L’iniziativa è stata curata da Franco Prospero e patrocinata dal Comune, assessorato alla cultura e pubblica istruzione, in collaborazione con l’associazione senza scopo di lucro La nostra casa e l’istituto scolastico comprensivo di Peschiera. «Ho cercato», spiega Prospero, «di evidenziare tutti i periodi storici che hanno interessato Peschiera nel corso degli ultimi tre secoli. Alcuni documenti e libri esposti sono rarità di difficile reperimento sul mercato antiquario; le testimonianze sono relative sia alla vita civile che a quella militare, che ha così fortemente caratterizzato tutta la storia della cittadina arilicense». Sono in mostra acqueforti che riproducono scene di battaglia e di vita civile; cartine con i piani delle battaglie di Solferino e di San Martino; documenti militari ritrovati negli archivi austriaci e francesi dallo stesso Prospero; libercoli e volumi di vari formati sull’apparizione della Madonna del Frassino e sulla vita del Beato Andrea; la litografia originale, unica, risalente al 1917, che riproduce il convegno interalleato di Peschiera in cui si decise la resistenza sul Piave. Il materiale è ben distribuito lungo un percorso suddiviso nelle varie epoche e illustrato da un pannello esplicativo; un allestimento ben riuscito, nonostante il ridotto spazio a disposizione all’ultimo piano dell’edificio. «Devo ringraziare don Bruno, responsabile di questo centro di accoglienza», ha sottolineato Franco Prospero, «e tutti i volontari che normalmente lo aiutano e che si sono prestati a fare da supporto anche a questa iniziativa». Il momento inaugurale è stato accompagnato da un breve intervento del vicesindaco, Piero Dalai, del dirigente scolastico Alberto Muzio e dell’architetto Lino Vittorio Bozzetto: tutti hanno sottolineato il valore dell’iniziativa perché capire cosa è stato prima di noi aiuta a costruire un futuro migliore. L’auspicio è che ci sia occasione di riproporre questo allestimento, ulteriormente arricchito, in spazi ben più ampi. La mostra resterà aperta sino al 7 novembre e sarà visitabile, con ingresso libero, tutti i giorni dalle 14.30 alle 19.30. Giuditta Bolognesi

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