sabato, Ottobre 5, 2024
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Anche il «Gruppo ecologico di Peschiera» interviene in chiave critica sulle prospettive riunite nel Piano d’area elaborato dalla Regione. Gli ambientalisti: «Venezia si contraddice e favorirà lo sviluppo della nautica inquinante»

«Stop ai motori sulle onde del Garda»

Anche il «Gruppo ecologico di Peschiera», con il presidente Manlio Bompieri, ha presentato alla Regione osservazioni al piano d’area Baldo-Garda su navigazione e portualità.Il gruppo dice: «Già il Piano territoriale regionale di coordinamento (Ptrc), nel 1989 manifestava preoccupazione per la presenza di 4mila imbarcazioni a motore sul lago. Esse costituivano un limite di tolleranza oltre cui insorgevano congestione e inquinamento incontrollabili. Il limite negli anni è stato di gran lunga superato e a incrementare il caos è arrivata anche l’iniziativa dei piani-boa comunali, che nel Basso Garda si sono insediati in prossimità di zone classificate Sic e Zps (siti di interesse comunitario e zone a protezione speciale), a ridosso di zone balneari, campeggi, alberghi e passeggiate». «Secondo noi», continua il gruppo ecologista, «il piano d’area per mobilità acquea e portualità, nella realtà esprime un’ulteriore volontà di incrementare la nautica a motore e contraddice le intenzioni del Piano stesso di tutela e valorizzazione del territorio. Perciò proponiamo l’applicazione rigorosa della legge 52, che disciplina il demanio lacuale e la navigazione sul Garda; l’istituzione del Comitato permanente d’intesa fra gli enti preposti; che la vigilanza sia fornita di strumenti per rilevare le infrazioni quali velocità e rumorosità; segnalazione con boe delle aree balneari, zone a canneto e archeologiche, nonché fasce di protezione costiera; definizione del numero di imbarcazioni a motore ammissibile e regole che limitino l’utilizzazione del lago a mezzi oltre una certa potenza; stop al rilascio di nuove licenze di noleggio di unità a motore».«Finché non si riuscirà», conclude il gruppo, «ad applicare integralmente la legge 52, chiediamo la sospensione dell’assegnazione di nuovi posti barca per unità a motore. E siamo contrari alla costruzione di nuovi porti: si migliorino gli esistenti, poiché il Garda non è un mare, ma un delicato e ambiente da tutelare».

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