Il progettato tunnel Monte Oro comincia a preoccupare anche la giunta comunale, perché è certo che l’opera causerà l’aumento dell’inquinamento acustico nella zona circostante. Ma altrettanto certo è che non sarà per effetto di leggi italiane che la Provincia vi rinuncerà.La spiegazione è semplice: non esiste a tuttoggi alcuna norma nazionale che fissi i limiti massimi tollerabili del rumore provocato dal traffico veicolare. Nella legge numero 447 del 1995 si determinano le soglie di altre sorgenti, come le attività industriali, artigianali, le ferrovie e le aree aeroportuali, ma non delle strade. Quindi i cittadini che hanno la sfortuna di vivere a pochi metri da esse, anche le più frequentate, possono protestare, promuovere petizioni, ribellarsi nei modi più fantasiosi, ma non appellarsi al rispetto della legge. Salvo poi giustamente pretendere, come fa il Comitato Monte Oro anticipando i tempi, un piano di risanamento ambientale. A questo però non si dovrebbe arrivare, ovvero si dovrebbe fare di tutto per evitarlo, per stessa ammissione dei tecnici dell’Appa, qualora una strada debba ancora essere costruita, ed è proprio il caso nostro. Una progettazione ottimale, afferma il dottor Luciano Mattivi del Servizio tecnico dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente (porta la sua firma il parere fornito in sede di Via), dovrebbe allontanare il più possibile le strade dai centri abitati. Quando ciò non è possibile, in Germania ed in Austria per esempio, dove sono molto più evoluti rispetto alle problematiche ambientali e sociali, si adottano sistemi per limitare al massimo il disturbo alla popolazione, come le gallerie artificiali. In ogni caso, gli ingressi e le uscite dei tunnel non dovrebbero mai essere vicini a zone abitate, perché il cosiddetto effetto canna di fucile amplifica rumori già abbastanza molesti se non dannosi alla salute. Purtroppo, aggiunge Mattivi, non sempre la soluzione ottimale è praticabile e spesso prevalgono soluzioni di compromesso. Molti sono gli obiettivi di cui i progettisti debbono tenere conto nel definire il tracciato di un’opera viaria, la salvaguardia ambientale non è l’unico. E per quanto riguarda il tunnel Monte Oro palesemente non è neanche ai primi posti. Dal punto di vista dell’inquinamento acustico, ammette anche il tecnico dell’Appa, è una «soluzione infelice» che rimedi quali asfalto fonoassorbente o barriere antirumore non miglioreranno sensibilmente.Se saranno fortunati, quelli del Comitato Monte Oro troveranno nella commissione ambiente della Comunità Europea, già interpellata, un valido alleato nella battaglia contro la galleria corta della circonvallazione ovest. Dove l’Italia è latitante, forse Bruxelles riuscirà ad insinuarsi facendo valere principi di tutela ambientale e di salute pubblica altrove consolidati.
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Anche i tecnici dell'Agenzia per l'ambiente nutrono serie perplessità sul progetto. Ma per bloccarlo ci vuol ben altro. Non c'è legge nazionale che fissi limiti al rumore causato dal traffico