giovedì, Marzo 28, 2024
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L’analisi del desenzanese Ezio Rizzi, presidente degli agenti Siae, sull’industria del divertimento. Un calo del 20 per cento. «Riorganizzare il sistema dell’offerta»

La crisi «balla» in discoteca

Male per le discoteche (si parla di un calo di fatturato tra il 10 e il 20%), bene il cinema e il teatro, i discobar, le sale bingo (ma non tutte). E' l'analisi della stagione 2006 dell'industria del divertimento nell'area del basso Garda, dove c'è la più elevata concentrazione di locali pubblici e sale da gioco dopo quella romagnola. A tracciarla è Ezio Rizzi, presidente nazionale da tre lustri degli agenti Siae e titolare dell'agenzia di Desenzano, che comprende il territorio del basso lago.«Un concentrato – dice – di discoteche per tutti i gusti e per tutte le fasce d'età, un'offerta senza eguali che supera quella della riviera romagnola: lo posso dire senza tema di smentite, perché chi parla è presidente nazionale dei mandatari Siae da quasi 15 anni».Inevitabile la prima domanda: perché le discoteche non tirano più, anche se si trovano sulla riviera del Garda? «I loro gestori lamentano perdite che vanno dal 10 al 20 per cento perché la gente stenta a frequentarle in quanto, a mio parere, non c'è più musica nuova, insomma manca un format musicale valido. Un esempio? Le discoteche che propongono produzioni musicali degli anni Sessanta e Settanta stanno meglio».«La crisi è strisciante – riprende Ezio Rizzi – in quanto una volta le discoteche restavano aperte da un minimo di tre fino anche a cinque sere; oggi fanno fatica ad aprire i battenti per due. Inoltre, bisogna tenere presente che le discoteche stanno perdendo la fascia di clienti che vi si recava a partire dalle 23: adesso, invece, lo spettacolo comincia non prima dell'1. E quei clienti sono andati a rimpolpare l'esercito che sceglie i disco e i piano bar».La discoteca come contenitore può reggere ancora? «Non credo, devono essere allora dei contenitori più competitivi. Perché vi riescano serve una radicale inversione di tendenza. Mi spiego. Gli imprenditori dei locali non possono continuare a pensare di lavorare ciascuno per proprio conto, ma devono cominciare a creare le basi di un “sistema”. Possiamo essere considerati – continua il presidente – il centro europeo del tempo libero perché nel raggio di 120 km. abbiamo un potenziale di oltre 15 milioni di abitanti, tre aeroporti ed altrettante autostrade, ferrovie con la futura . Quindi occorre una struttura in cui centinaia di attività, come Aquaria delle , i centri di benessere, le sale da gioco, gli alberghi di qualità, le discoteche, i centri di golf e di tiro al piattello, possano entrarvi a far parte, costituendo una società guidata da un manager estraneo alle attività locali. Una forte campagna promozionale può portare la nostra zona alla pari di una Costa Smeralda».Riprende con un esempio il presidente degli agenti Siae. «Ci si è chiesti come mai gli sceicchi del Barhein o di Dubai, invitati dal centro golf o dal Conca Verde (tiro al piattello), poi non si fermano nei locali o in un ristorante prima di ritornarsene a casa?».Tornando ai locali notturni, il loro grado di diversificazione è davvero notevole. Ci sono infatti locali che offrono musica liscio (Kursaal e Parco Waterland), musica italiana anni '60 e '70 (Fura e Dehor), oppure per la loro caratterizzazione (Desigual) o per l'atmosfera artiostica e trasgressiva (Art Club) riescono ugualmente a fare cassa. C'è infine chi fa tendenza, come il Mazoom-Le Plaisir al quale si rivolge un «popolo della notte» molto giovane e chi ( e Dehor) continua ad accogliere una clientela dalla fascia d'età eterogenea.Il panorama del divertimento gardesano si è poi arricchito da un anno di una sala la cui attività, spiega Rizzi, «è molto nuova come concetto ed impegno dei suoi titolari: è il teatro Alberti, che associa spettacoli teatrali a quelli musicali con un intrattenimento valido e qualificante».Il 2006, sottolinea infine Rizzi, «si è chiuso bene per la multisala cinematografica “King” e per la sala Bingo di Sirmione che va in controtendenza rispetto alla situazione nazionale perché i suoi gestori hanno investito in innovazioni e in idee».

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