martedì, Aprile 30, 2024
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Molte incertezze e poche giustificazioni: da rivedere l'impostazione di Molinari

La Cup demolisce il piano regolatore rivano

Per trentatre pagine il vicepresidentre della commissione urbanistica provinciale, Roberto Bertoldi, elenca una montagna di osservazioni che gli urbanisti provinciali hanno mosso al piano regolatore intercomunale di Riva e Torbole. Poi, a pagina 34, le conclusioni, pesantissime. Il prg, in sostanza, non regge, ci sono aspetti contradditori, incertezze, eccesso di edificabilità. Il modello di sviluppo proposto dallo strumento urbanistico suscita perplessità. L’ultima riga contiene un invito all’amministrazione comunale a volersi rimettere al lavoro per rimediare «onde conferire al nuovo prg una veste definitiva». Il che potrebbe significare un ulteriore allontanamento, in un futuro impreciso ma certamente lontano, del piano.Le voci che da mesi continuano ad annunciare, con tutti i condizionali dell’ufficiosità, che la Cup stava facendo a pezzi il prg, hanno trovato ampia conferma. Nella parte finale del documento trasmesso alle amministrazioni comunali interessate si legge di un «giudizio sostanzialmente critico sugli aspetti alla base sia per quanto concerne le analisi che le modalità di trasformazione del territorio». «Il modello insediativo non è in linea col Piano urbanistico provinciale rispetto alla necessità di porre un limite allo sviluppo quantitativo e di puntare invece sulla qualità della crescita economica e della trasformazione urbana». Fuori del politichese, significa che il prg permette di costruire troppo con scarsa attenzione alla salvaguardia ambientale. E’ un concetto che ritorna anche poche righe più sotto, nella conclusione: «Sulla base delle incertezze sopra segnalate, dell’assenza di giustificazioni a supporto delle scelte edificatorie, della scarsa cogenza dei criteri paesaggistici e del debole rapporto col Piano urbanistico provinciale, (la commissione) esprime perplessità sul modello di sviluppo proposto e per questo invita l’amministrazione a produrre uno sforzo ulteriore alla luce del presente voto onde conferire al nuovo prg una veste definitiva». La bocciatura, secondo settori della stessa maggioranza, investe pesantemente l’impostazione complessiva che Claudio Molinari volle dare alla stesura del prg. L’attuale assessore provinciale, allora sindaco di Riva, scelse di tenersi fuori dalle scelte urbanistiche per evitare di «sporcarsi le mani». Ne è venuto fuori un «piano dei tecnici» carente di identità politica, di una logica complessiva che individuasse le linee essenziali di uno sviluppo e dettasse quindi le scelte per realizzarle. Che accadrà adesso? La parola passa alla giunta ed alla commissione urbanistica. Ma i tempi si allungano ancora, di mesi.

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