giovedì, Maggio 2, 2024
HomeAttualitàPiccard, capitan Nemo del lago
Jacques seguì le orme del padre Auguste, cercando i record non solo nei cieli e negli Oceani ma anche nei fondali del nostro Garda

Piccard, capitan Nemo del lago

Cordoglio anche sul lago per Jacques Piccard, esploratore degli abissi . Poteva infatti, il figlio del grande Auguste vantare, tra i tanti successi, anche l’appellativo di «Nemo del Garda». Il Benaco era stato il teatro di alcune delle sue incredibili imprese.Era il pomeriggio del 18 agosto1932. Sui cieli del lago di Garda appare un curioso oggetto volante: un pallone aerostatico. A bordo ci sono due scienziati: Auguste Piccard e Max Cosyns. Alle 12.30 gli alpinisti di Sondrio l’avevano avvistato dalla Bocchetta delle Forbici, in Valmalenco: viaggiava a 1.314 metri d’altitudine. Alle 17 atterrerà nei pressi di Monzambano, sulle colline moreniche a ridosso del Bènaco, a due passi da Peschiera. Sopra l’Adamello aveva raggiunto un’altezza incredibile: 16mila e 770 metri, un record, partendo da Dübendorf, vicino a Zurigo. Mattina del 12 settembre 1981. È passato quasi mezzo secolo dal magico volo di Auguste Piccard sopra il Garda. Sul lago si sta per compiere un’altra impresa. La firma un altro Piccard, Jacques, il figlio del pioniere della stratosfera. È sulla riviera per dare avvio alla «Missione Piccard».A bordo di un piccolo sommergibile, il «Forel», esplorerà i fondali benacensi. Il 17, nelle acque davanti a Castelletto di Brenzone, toccherà i 332 metri di profondità. Una fossa spettrale: gli addetti ai lavori la definiranno la maggior cripto depressione della penisola italiana.Poca cosa, però, rispetto alle profondità cui Jacques Piccard e papà Auguste erano arrivati nell’agosto del ’53, quando, a bordo del batiscafo Trieste, erano scesi fino a 3.150metri nel golfo di Napoli. Jacques era stato contagiato dalla passione del padre, che dopo i record d’altitudine, aveva voluto affrontare le profondità marine.Auguste Piccard vi si era dedicato a partire dal ’39, scendendo sempre più giù. Aveva inventato apposta il batiscafo, una sfera d’acciaio in grado di sopportare le mostruose pressioni delle grandi profondità, aprendo la strada alle esplorazioni degli abissi. Il 23 gennaio 1960, il figlio Jacques e il tenente Don Walsh della marina militare americana, stabilirono il nuovo record di discesa sottomarina, arrivando ai 10.912 metri nella Fossa delle Marianne.Sul Benaco, Jacques Piccard era arrivato su invito della Comunità del Garda, guidata all’epoca da Franco Todesco. «Ci aspettiamo di apprendere qualche importante informazione sulla vita del lago di Garda» aveva detto lo scienziato ai giornalisti prima di incominciare la «Piccard Mission»». La prima immersione è a Peschiera,alle 11.25 del 12 settembre ’81. Dura una ventina di minuti: il 13 il «Forel» si immerge a Lazise: sul fondale vengono fotografati i resti di una galea veneziana.Poi sarà il turno di Bardolino, San Vigilio e Torri. Il 17 a Castelletto, con la grande fossa tettonica. «Il Garda è uno dei laghi più belli d’Europa, ma resterà un gioiello solo se lo sviluppo turistico non lo distruggerà» dice lo scienziato.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video