La zona portuale è destinata a cambiare fisionomia. Il porto vecchio aumenterà il numero dei propri posti barche, mentre il pontile d’attracco dei battelli davanti a villa Albertini sarà allungato. Questo almeno secondo i piani dell’Amministrazione comunale e della regione veneto. Cominciamo dal porto vecchio. «La disposizione attuale degli ormeggi tutt’intorno al manufatto, unita alla larghezza del porto, ci fa ritenere che il porto di Garda sia sottoimpiegato» si legge in una relazione dell’ufficio tecnico comunale. E dunque per poter utilizzare al meglio l’area portuale e allo stesso tempo razionalizzare gli ormeggi, è nato un progetto che prevede l’installazione di pennelli galleggianti, il che amplierebbe in maniera significativa il numero di posti barca disponibili. Il tutto con una spesa attorno ai 400 milioni, ma con un obiettivo importante: ottenere dalla Regione la gestione diretta del porto. «Abbiamo chiesto alla Regione Veneto», conferma il sindaco Giorgio Comencini, «di poter avere la gestione del porto vecchio di Garda. Se la nostra richiesta venisse accolta, potremmo da un lato garantire una più costante pulizia e manutenzione dell’area portuale, e dall’altra un controllo migliore sull’uso dei posti barca». E la richiesta avanzata dal Comune di Garda non è campata in aria: sull’altra riva del Benaco la gestione comunale della portualità è già una realtà. La regione lombardia ha infatti già provveduto al passaggio delle competenze, redigendo un accordo di programma per il conferimento agli enti locali delle funzioni relative alla portualità lacustre.