venerdì, Aprile 19, 2024
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Il gruppo costruttori di carri mette in cantiere una grande Festa dell'Ospite

Un po’ di carnevale anche per l’estate

Per la prossima estate il Gruppo dei costruttori dei carri allegorici del Gran Carnevale arcense non avrà in agenda solamente la partecipazione alla Notte di Fiaba. Organizzerà anche un’inedita Festa dell’ospite che porterà un po’ di brio nell’agosto della città del Kurort. L’Apt ha assicurato la propria collaborazione, mentre l’amministrazione comunale non si è ancora pronunciata. Questa volta però i carri allegorici rimarranno nel capannone di S.Giorgio: è ancora troppo fresco il ricordo del «flop» registrato dalla sfilata estiva proposta qualche anno fa. Niente cartapesta, quindi, ma una manifestazione folcloristico-popolare con tavolate di piatti tipici, innaffiati da fiumi di birra e rallegrati da spettacoli e musiche. Un programma più che collaudato.Tra i vari appuntamenti di quella che nelle intenzioni degli organizzatori dovrà essere ricordata come una grande festa, vi sarà la premiazione delle numerose persone che da molti anni scelgono Arco per le loro vacanze. Altra consuetudine propria dei centri turistici, che però ad Arco è stata finora snobbata.Nelle prossime settimane il Gruppo dei costruttori accantonerà i programmi estivi per dedicarsi completamente agli ultimi preparativi della sfilata dei carri del 2 marzo. Saranno giorni di super impegno per i sei team impegnati a conquistare l’«Arco d’argento». Il presidente dei costruttori Mario Matteotti ed il vice Elio «Bacom» Santoni, sono grati al Comune per aver rispettato i tempi nella ricostruzione del capannone di S.Giorgio, distrutto in un incendio. Ciò ha permesso loro di rispettare la tabella di marcia. «Non si tratta del solito scontatissimo elogio – puntualizza Matteotti -. Tutti sanno che, come consigliere comunale d’opposizione, non sono mai stato tenero con l’esecutivo, ma i meriti bisogna pur riconoscerli, compreso l’indispensabile contributo per comperare l’attrezzatura andata perduta nel rogo. Devo però segnalare alcuni “nei” del capannone: le infiltrazioni d’acqua e soprattutto la mancanza di indispensabili servizi igienici».

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