Fino al 5 giugno le fotografie oniriche di grandi dimensioni di Salvatore Attanasio danno vita ai protagonisti di una storia immaginaria

“Castelli, Fantasmi, Leggende” alla Rocca di Lonato del Garda. Gli Otisi nella Casa del Podestà

Di Redazione

Nuo­vo capi­to­lo e nuo­va tap­pa per “Castel­li, Fan­tas­mi, Leggende”, la serie di fotografie oniriche di gran­di dimen­sioni con cui il fotografo Sal­va­tore Attana­sio dà for­ma — medi­ante un’elaborazione al com­put­er in post­pro­duzione — a per­son­ag­gi stori­ci o a pro­tag­o­nisti di leggende popo­lari ambi­en­tan­doli nei manieri del Bres­ciano dove han­no abi­ta­to o nel­la realtà o nel­la fan­ta­sia delle leggende: è la quat­tro­cen­tesca Roc­ca Vis­con­teo Vene­ta di Lona­to del Gar­da ad ospitare nel Salone del­la Casa del Cap­i­tano fino al 5 giug­no la mostra Gli Otisi nel­la Casa del Podestà (vis­itabile tut­ti i giorni dalle 10.00 alle 18.00).

Una nar­razione fan­ta­siosa in 15 immag­i­ni inedite, in grande for­ma­to e in rig­oroso bian­conero, retroil­lu­mi­nate, che rac­con­tano la “Sto­ria degli Otisi”, con­cepi­ta nel XIX sec­o­lo da due espo­nen­ti di rilie­vo del milieu cul­tur­ale bres­ciano fin de siè­cle (il medico dot­tor Car­lo Tagli­a­fer­ri e il con­te Teodoro Lechi ), giun­ta fino a noi in un prezioso mano­scrit­to scrit­to da Fra Doret­to da Calvisano (pseudon­imo del con­te Teodoro Lechi). Non una sto­ria reale, ma un’invenzione, che tes­ti­mo­nia la propen­sione, tipi­ca del­la cul­tura tra Otto­cen­to e Nove­cen­to, di evo­care il pas­sato riv­iven­do­lo a tut­ti i costi, anche attra­ver­so una pro­pos­ta gio­cosa, diver­ti­ta e dal sapore teatrale. Il mano­scrit­to descrive dod­i­ci ante­nati Tagli­a­fer­ri, la cui pre­cisa iden­tità è resti­tui­ta da altret­tan­ti ritrat­ti en trav­es­ti, aut­en­ti­ci tableaux vivants all’interno dei quali, nei diver­si cos­tu­mi dei diver­si momen­ti stori­ci, com­pare il medes­i­mo per­son­ag­gio, ovvero Car­lo Tagli­a­fer­ri che imper­son­ifi­ca i suoi avi, fotografa­to dal figlio ing. Gio­van­ni. Quin­di 15 immag­i­ni che, anziché nar­rare una leggen­da come nelle altre mostre del ciclo “Castel­li, Fan­tas­mi, Leggende”, vogliono ren­dere omag­gio alla fan­ta­sia di col­oro che han­no con­cepi­to questo cap­ola­voro di cul­tura, iro­nia, cre­ativ­ità.

A fare da sfon­do ai per­son­ag­gi leggen­dari del­la stirpe degli Otisi, sono le stanze del­la stor­i­ca dimo­ra del sen­a­tore Ugo Da Como a Lona­to, la Casa del Podestà, dove si aggi­ra­no le velate pre­sen­ze del poeta Fol­co, del procu­ra­tore Otisel­lo, dell’alchimista Dos­so e altre effimere e sug­ges­tive fig­ure.

“La mostra di Sal­va­tore Attana­sio rende omag­gio alla cul­tura bres­ciana tar­do otto­cen­tesca, una cul­tura forte­mente rad­i­ca­ta al tema del­la rie­vo­cazione stor­i­ca – spie­ga Ste­fano Lusar­di, con­ser­va­tore dei beni stori­ci del­la Fondzione Ugo Da Como- Basterebbe ricor­dare le favolose ed elab­o­rate architet­ture di revival con­cepite dal mag­giore architet­to del­la sec­on­da metà del XIX sec­o­lo, Anto­nio Tagli­a­fer­ri fratel­lo di Car­lo e zio di Gio­van­ni. Di questo mon­do, la Fon­dazione volu­ta da Ugo Da Como a Lona­to è una tes­ti­mo­ni­an­za impre­scindibile e per ques­ta ragione abbi­amo volu­to rie­vo­care gli Otisi all’interno degli ambi­en­ti del­la casa del Podestà, intera­mente restau­ra­ta da Anto­nio Tagli­a­fer­ri tra il 1907 e il 1909”.

Ad accrescere il fas­ci­no del­la mostra, l’allestimento incon­sue­to e spet­ta­co­lare. Le fotografie, stam­pate in fin­eart, sono pre­sen­tate in cor­ni­ci retroil­lu­mi­nate a led in ambi­ente oscu­ra­to. L’effetto è di asso­lu­to impat­to, anche con­sideran­do la nar­razione evo­ca­ta dai sogget­ti rap­p­re­sen­tati. In col­lab­o­razione con la sezione di sezione di Bres­cia del­l’U­nione Ciechi e Ipove­den­ti, le immag­i­ni sono corre­date di una breve descrizione in alfa­beto Braille, per con­sen­tire ai vis­i­ta­tori non veden­ti di immag­i­narle.

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